Oggi, 21 Marzo 2015, è il primo giorno del mese ebraico di Nisan dell’anno ebraico 5775. Ne approfittiamo per annunciare la nascita del gruppo ebraico-umanistico-LGBTQIA che viene ospitato dal Milk Verona LGBT Community Center ogni due mercoledì sera a partire dal 29 Aprile 2015.
Il gruppo si chiama Non è in cielo per citare Deuteronomio 30:12, ripreso da un celebre passo del Talmud babilonese (Bava Metzi’a 59b), in cui ad un paladino della tradizione si risponde che la legge non si trova in cielo, ma viene stabilita dagli uomini di comune accordo.
L’ebraismo è sempre stato plurale, e la denominazione umanistica è nata negli USA nel 1963, ad opera del rabbino Sherwin Wine (1928-2007) e del celeberrimo storico dell’Olocausto Yehuda Bauer (1928-vivo!); a livello mondiale si organizza nella (Federazione Internazionale dell’Ebraismo Laico ed Umanistico), negli USA nella Society for Humanistic Judaism.
In Italia è esistito un gruppo siffatto a Milano per diverso tempo, che organizzava incontri per leggere e commentare testi ebraici o di argomento ebraico, ma ora ha chiuso i battenti. Non è in cielo riparte dall’inizio, con il beneplacito (e qualche suggerimento) della Society for Humanistic Judaism.
È opportuno precisare che di questo gruppo può far parte chiunque abbia anche solo una minima curiosità per la storia e la cultura ebraica, senza per questo lasciare la propria identità od assumerne una nuova, nonché che l’atteggiamento di questo gruppo verso il conflitto israelo-palestinese si condensa nella locuzione “Due stati per due popoli”.
Contrariamente agli ebrei ortodossi, gli ebrei umanisti e di altre denominazioni (vedi qui) sono LGBT-friendly, e vi riporto la posizione della Society for Humanistic Judaism sul matrimonio egualitario:
La Society for Humanistic Judaism sostiene il diritto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso
- Siccome l'SHJ afferma il valore intrinseco e la dignità di ogni persona;
- Siccome l'SHJ sostiene il diritto e la responsabilità degli adulti di scegliere i loro partner coniugali;
- Siccome la filosofia dell'SHJ sostiene eguali diritti e responsabilità per tutti nelle questioni di matrimonio e divorzio, e,
- Siccome alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono stati negati i benefici sociali, economici e politici, nonché le conseguenze, del matrimonio e del divorzio,
- Sia deciso che noi sosteniamo il riconoscimento legale del matrimonio e del divorzio tra adulti del medesimo sesso, e che affermiamo il valore del matrimonio tra due adulti impegnati, con il senso delle obbligazioni, responsabilità e conseguenze che ne derivano.
Aprile 2004
Per questo, e per il non teismo dell’ebraismo umanista (leggete la dichiarazione che segue), il Milk Verona LGBT Community Center ha concesso ospitalità a Non è in cielo.
Si propone per la sera del 3 Aprile 2015/15 Nisan 5775 una cena a tema ebraico al Milk; sebbene sia la prima sera della Pasqua ebraica, non si tratta di un (laborioso!) Seder Pesach in piena regola, ma di una cena di finanziamento del prossimo Verona Pride, con questo menu (provvisorio):
- Antipasti: insalate a buffet con salse varie;
- Primo: gnocchi di patate con il sugo dello stracotto (o di pomodoro, per i vegetariani);
- Secondo carnivoro: stracotto di carne con cipolla e pomodoro;
- Secondo vegetariano: uova in camicia;
- Contorno: melanzane al funghetto;
- Dolce: torta al cioccolato (preparata senza uova, né latte, né burro);
- Frutta di stagione.
Beteavon = Buon appetito!
Verona, Italia, 21 Marzo 2015 – 1 Nisan 5775
Raffaele Yona Ladu
Traduzione di una pagina del sito della Society for Humanistic Judaism:
Cos'è l'ebraismo umanista?
L'ebraismo umanista offre agli ebrei culturali e laici un'alternativa non teista nella vita ebraica contemporanea. Definisce l'ebraismo come l'esperienza storica e culturale del popolo ebraico. L'ebraismo umanista abbraccia una filosofia umano-centrica che combina il pensiero razionale con un profondo legame con il popolo ebraico e la sua cultura. Gli ebrei umanisti apprezzano la loro identità ebraica e gli aspetti dell'ebraismo che offrono un'espressione genuina del loro modo di vivere contemporaneo. Gli ebrei umanisti celebrano le feste ebraiche e gli eventi del ciclo di vita ebraico (come matrimoni, bar e bat mitzwah) con cerimonie ispirate che si ispirano, ma vanno anche oltre, ai simboli ed alla liturgia tradizionale.
Cosa dichiarano gli ebrei umanisti?
• Gli esseri umani possiedono il potere e la responsabilità di foggiare le loro vite indipendentemente da un'autorità soprannaturale.
• Un ebreo è una persona che si identifica con la storia, la cultura ed il futuro del popolo ebraico.
• Ebraismo è la cultura storica del popolo ebraico.
• La storia ebraica è una saga umana, un testamento del significato del potere e della responsabilità umane.
• L'identità ebraica si conserva meglio in un ambiente libero e pluralistico.
• Etica e morale devono servire i bisogni umani.
• La libertà e la dignità del popolo ebraico devono accompagnarsi alla libertà ed alla dignità di ogni essere umano.
In cosa credono gli ebrei umanisti?
Ogni ebreo ha il diritto di creare un significativo stile di vita ebraico libero da un'autorità soprannaturale e da una tradizione imposta. La filosofia umanistica afferma che la conoscenza ed il potere vengono dalle persone e dal mondo naturale in cui vivono. La continuità ebraica esige la conciliazione tra la scienza, l'autonomia personale, e la lealtà ebraica.
Lo scopo della vita è la dignità personale e l'autostima. La vita ha valore quando tutte le persone si vedono come aventi un valore. La dignità e l'autostima sono diverse dalla felicità. La felicità non è tanto lo scopo della vita, quanto la conseguenza di averlo raggiunto. L'autostima dipende dall'autonomia. Ogni persona autonoma si sente responsabile per la direzione fondamentale della propria vita e sente che nessun altro ha il diritto di usurpare questa responsabilità. Autonomia non significa che ogni persona è individualmente autosufficiente. La sana dipendenza è orizzontale, piuttosto che verticale.
Le radici laiche della vita ebraica sono altrettanto importanti di quelle religiose. L'ebraismo è una cultura etnica. Non è caduta dal cielo. Non è stata inventata da un portavoce divino. È stata creata dal popolo ebraico. È stata foggiata dall'esperienza ebraica. Le feste sono risposte ad eventi umani. Le cerimonie sono celebrazioni di sviluppi umani. La musica e la letteratura sono ispirate dall'esperienza umana.
Che fanno gli ebrei umanisti?
Gli ebrei umanisti celebrano le feste ebraiche e segnano le tappe della vita con cerimonie significative. Il popolo ebraico forma una famiglia estesa la cui storia condivisa, i cui ricordi ed il cui destino sono commemorati in belle cerimonie festive. Gli ebrei umanisti trovano significativo celebrare la vita attraverso il calendario ebraico storico e cercano di interpretare questo calendario in modo naturalistico. La nascita di un figlio, il maturare (Bar/Bat Mitzwah e Confermazione), il matrimonio, e pure la morte consentono alla famiglia ed alla comunità di rinforzare la loro unità e di articolare i valori che rendono la vita degna di essere vissuta all'interno di un contesto culturale e storico ebraico.
Gli ebrei umanisti sono attivamente impegnati nell'educazione dei bambini e degli adulti. Vogliono capire le credenze ed il comportamento dei loro avi senza sentirsi obbligati a concordare con le credenze del passato. Vogliono che i loro figli sviluppino onestamente le loro convinzioni - sulla base della conoscenza, non dell'indottrinamento. Cercano di esplorare l'intera gamma delle esperienze ebraiche, passate e presenti, e di scegliere quello che è rilevante e significativo.
Gli ebrei umanisti creano delle comunità. Esprimono la necessità di solidarietà culturale e mutuo sostegno. Una congregazione ebraica umanistica fornisce identità di gruppo, educazione degli adulti, educazione dei giovani, un luogo per le celebrazioni pubbliche delle vacanze e delle cerimonie legate al ciclo di vita, ed una voce comunitaria per il punto di vista ebraico-umanistico.
Gli ebrei umanisti insegnano ed apprendono il comportamento etico. Le abilità per la sopravvivenza e la felicità non sono istintive. Sono acquisite. Contare su se stessi, la cooperazione, la generosità, la compassione e la razionalità sono esercizi quotidiani. E sono altrettanto importanti delle abilità accademiche.
Nessun commento:
Posta un commento