martedì 7 aprile 2015

L'ANED ha ragione da vendere

[1] Corteo del 25 Aprile a Roma, l'ANED: a queste condizioni non potremo esserci

Riproduciamo e condividiamo il duro comunicato dell'ANED pubblicato in [1]
Corteo del 25 Aprile a Roma, l'ANED: a queste condizioni non potremo esserci

La sezione Aned di Roma ha ritirato la propria adesione alla manifestazione unitaria per il 70mo anniversario della Liberazione nella Capitale. La decisioneè stata assunta al termine di una riunione organizzativa presso l'ANPI di Roma, lo scorso 30 marzo, a causa della dichiarata volontà di diverse organizzazioni presenti di impedire il ricordo nel corteo della partecipazione alla guerra di liberazione anche della Brigata Ebraica.

Già l'anno scorso, nel corso del corteo del 25 Aprile, lo spezzone di corteo che ricordava la Brigata Ebraica fu assaltato da gruppi di sedicenti filo-palestinesi, che cercarono di strappare le bandiere con la stella di Davide ai manifestanti. Ne nacque uno scontro che fu risolto dall'intervento massiccio della polizia, mentre molti presenti abbandonavano in fretta l'area della manifestazione.

Questo il comunicato emesso dalla sezione di Roma dell'ANED:

"Il 25 Aprile, a Porta San Paolo l’ANED – Roma (Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi Nazisti) non ci sarà!

"Siamo giunti a questa amara e travagliata decisione a seguito a quanto accaduto nella riunione tenutasi presso la Casa della Memoria lunedì 30 marzo 2015, in preparazione della manifestazione/corteo per i 70 anni del 25 aprile 1945, Festa della Liberazione.

"Dopo lunghe ore di discussione conflittuale con le organizzazioni presenti, ANPI, Partigiani Giustizia e Libertà, CGIL, Partito Comunista, Rifondazione Comunista, Brigata Ebraica, Comunisti Italiani, Unione Studenti Italiani, Patria Socialista, Centro Sociale Acrobat, Centro Sociale Link, Fronte Palestina, Rete Romana Palestina, Rappresentanza Palestina in Italia, e altre molte delle quali non si capisce a che titolo presenti, discussioni in cui le minacce e gli insulti hanno prevalso, e hanno evidenziato gli stessi inaccettabili presupposti che, nelle passate edizioni, hanno dato luogo a veri e propri episodi di intolleranza.

"Noi che rappresentiamo gli ex deportati, sommersi e salvati, nei campi nazisti, sia politici che razziali, non possiamo accettare che lo spirito e i significati del 25 aprile, della Resistenza e della Liberazione vengano così totalmente snaturati e addirittura fatti divenire atto di accusa contro le vittime stesse del nazifascismo.

"Non possiamo accettare che rappresentati della lotta partigiana, della Liberazione, siano messi al bando solo ed esclusivamente per intolleranza.

"Con grande tristezza nel cuore quest’anno, quindi, non ci potremo essere".
Appresa la notizia, la Presidenza nazionale dell'ANED si è rivolta alle altre organizzazioni della Resistenza, sollecitando una presa di posizione unitaria che scongiuri una frattura alla vigilia del settantesimo anniversario della Liberazione.

"La questione della manifestazione romana per il 70° della Liberazione - ha commentato il vicepresidente Dario Venegoni - non può finire così, con l'Asociazione degli ex deportati messa in condizione di non poter partecipare, per la prima volta in 70 anni, al corteo unitario di Porta San Paolo. Il punto è: quella manifestazione è ancora 'unitaria'? Se non lo è - e allo stato attuale, con evidenza, non lo è -, occorre che le forze della Resistenza reagiscano e impongano un'altra linea, che sia coerente con la storia e i valori della Resistenza".

L'ANED ha ribadito la piena legittimità della presenza nei corteidel 25 Aprile di chi vuole ricordare il contributo della Brigata Ebraica alla guerra di Liberazione. "La Brigata Ebraica è esistita, ha combattuto, ha avuto i suoi morti combattendo al fianco degli Alleati e dei partigiani per la libertà del nostro paese, ha detto Dario Venegoni. Combatteva sotto l'insegna della stella di Davide. Onorare questi combattenti è un dovere di tutti, allo stesso modo come onoriamo tutti gli antifascisti , di qualsiasi orientamento politico fossero.

Perché la forza della Resistenza sta proprio nel pluralismo di forze che si seppero unire per combattere contro il fascismo e il nazismo, superando le proprie divisioni contingenti. Negare questo vuol dire negare la ragione stessa del 25 Aprile".
Non è questo il modo di sostenere la causa palestinese.

Raffaele Yona Ladu

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