[2] Lehava. - Wikipedia
Non è in cielo offre la propria solidarietà alle sei persone pugnalate dal recidivo Yishai Schlissel al Gay Pride di Gerusalemme (vedi [1]), e ringrazia tutte le forze politiche e religiose che in Israele hanno fatto altrettanto.
Esecra altresì la presa di posizione del gruppo Lehavah, su cui (secondo [2]) i servizi segreti israeliani stanno indagando per dichiararla organizzazione terroristica.
Non solo e non tanto per aver loro dichiarato un Gay Pride una "marcia abominevole", ma soprattutto per aver sostenuto di essere comunque contro il "pugnalare gli ebrei", cosa che va considerata "incitamento all'odio etnico", in quanto implicitamente afferma che la vita dei gentili (ovvero, di coloro che non sono ebrei secondo i loro standard) vale di meno.
Non solo e non tanto per aver loro dichiarato un Gay Pride una "marcia abominevole", ma soprattutto per aver sostenuto di essere comunque contro il "pugnalare gli ebrei", cosa che va considerata "incitamento all'odio etnico", in quanto implicitamente afferma che la vita dei gentili (ovvero, di coloro che non sono ebrei secondo i loro standard) vale di meno.
Raffaele Yona Ladu
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