mercoledì 24 giugno 2015

CER, Di Segni, Family Day

Ho una gran fretta, per cui devo per forza scribacchiare degli appunti che perfezionerò poi:

http://www.loccidentale.it/node/1831

https://www.facebook.com/ComunitaEbraicaDiRoma

http://www.italialaica.it/news/articoli/26799

http://www.nostreradici.it/RavDiSegni-Dico.htm

https://twitter.com/raviologist/status/612545593471332352

La congerie di link serve a spiegare che chi interpreta sbrigativamente il messaggio del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni al Family Day del 20 Giugno 2015 come un'adesione dell'ebraismo alle tesi omofobiche dei suoi promotori sbaglia alquanto.

Va ricordato che già nel 2007, quando rav Di Segni aderì a quel Family Day, argomentando su "Shalom" perché l'ebraismo ortodosso non consentirebbe nemmeno ai non-ebrei di autorizzare matrimoni omosessuali tra uomini, egli spaccò la comunità ebraica romana - alle persone citate nei link si può aggiungere Amos Luzzatto, che lo contestò.

Quest'anno Di Segni si è reso conto che un'adesione pubblica avrebbe suscitato opposizioni ancora più forti, e si è limitato ad un tweet solo velatamente omofobo, mentre la Comunità Ebraica di Roma dichiara in ogni occasione che al Family Day non ha aderito, e che il messaggio del rabbino invitava a tener conto di tutte le sensibilità.

Invitiamo Ruth Bader Ginsburg a Roma?

Raffaele Ladu
Orgogliosamente ebreo umanista
(e pertanto sostenitore del matrimonio egualitario e della transizione di genere non medicalizzata).

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