sabato 27 giugno 2015

Strong 6106 ('Etzem = osso, essenza) contro una concezione essenzialista della differenza sessuale



Ho già sostenuto in [1] che i movimenti "no-gender" esprimono una teologia para-sacerdotale (P) che, anziché cercare un accordo con la teologia jahwista (J), come si dovrebbe fare nelle migliori versioni dell'ebraismo e del cristianesimo, ha optato per lo scontro frontale, in cui recluta masse di fedeli ignari - tra cui devo iscrivermi anch'io, non perché io sia un no-gender, ma perché non ho notato subito quello che sto per dirvi.

Rileggiamo un attimo Genesi 2:23, sia in ebraico (Biblia Hebraica Stuttgardensia Quinta) che in italiano (traduzione Shadal 1872 - alcune traduzioni cristiane commentate):
וַיֹּאמֶר֮ הָֽאָדָם֒ זֹ֣את הַפַּ֗עַם עֶ֚צֶם מֵֽעֲצָמַ֔י וּבָשָׂ֖ר מִבְּשָׂרִ֑י לְזֹאת֙ יִקָּרֵ֣א אִשָּׁ֔ה כִּ֥י מֵאִ֖ישׁ לֻֽקֳחָה־זֹּֽאת׃
E l’uomo disse: Questa finalmente è osso delle mie ossa, e carne della mia carne; questa deve chiamarsi Iscià [donna], poichè da Ish [uomo] fu tratta. 
I quattro link nelle citazioni puntano al Numero 6106 della Concordanza ebraica di Strong, ovvero alla parola ebraica עצם ('etzem), che significa sia osso che ... essenza, già in ebraico biblico.

Lo jahwista, pur non essendo un filosofo aristotelico, diffida qui chiunque si ispiri alla Bibbia dal ritenere che diverse siano le essenze dell'uomo e della donna.

Qui si trova l'elenco di tutti i 126 passi rinvenuti da Strong in cui appare la parola עצם ('etzem); quelli in cui è più evidente il significato di essenza qui li riporto:
Qui la parola viene usata al plurale, ma può essere intesa sia concretamente ("ossa") che astrattamente ("tutta la persona" = "l'essenza"):
Inoltre, l'espressione עצמך ובשרך אנחנו ('atzmekha u-vsarekha anachnu) = siamo il tuo osso e la tua carne, che ricorre in varie forme in questi passi:
indica comune essenza e vita (non necessariamente parentela - vedi 2 Samuele 19) - le stesse cose che Adamo riconosce in colei che verrà chiamata poi Eva, anche se usa un'espressione più enfatica: עצם  מעצמי ובשר  מבשרי ('etzem me-'atzmay u-vasar mi-besari) = osso delle mie ossa, carne della mia carne.

Credo che una visione essenzialista della differenza sessuale la si possa dichiarare preclusa dalla Bibbia. I teologi cattolici (e di altre confessioni cristiane) devono ricominciare daccapo; quelli ebrei, come ho mostrato in [2], sono stati più attenti.

Raffaele Yona Ladu



P. S.: Un'interessante obiezione che ho ricevuto, in un dibattito su Facebook, è questa: Adamo è un essere di terracotta, Eva di porcellana d'ossa (a dire il vero, la porcellana d'ossa era ignota al Vicino Oriente in epoca biblica).

Grammaticalmente, l'obiezione ha un senso: la preposizione מן (min), che si trova modificata in עצם  מעצמי('etzem me-'atzmay), può introdurre sia un complemento partitivo (da cui la lettura tradizionale "osso delle mie ossa", e quella che propongo, "essenza della mia essenza"), sia un comparativo di maggioranza.

Poiché l'ebraico biblico consente di sottintendere l'aggettivo che svaluta il secondo termine di paragone, עצם  מעצמי ובשר  מבשרי ('etzem me-'atzmay u-vasar mi-besari) lo si può intendere così: "essenza [più fine] della mia essenza, carne [migliore] della mia carne".

Però l'espressione עצמך ובשרך אנחנו ('atzmekha u-vsarekha anachnu) viene usata, nei passi citati, per avvertire l'interlocutore che si condividono con lui essenza e condizioni di vita, e si ha diritto perciò di essere trattati con favore - perciò ho scartato quest'interpretazione.

Se ne può riparlare.

Raffaele Yona Ladu

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